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Omaggio ad Achille Campanile

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Si ricordi,

il Maresciallo

non dorme

 

… Le bugie bisogna saperle dire...

 

 

 

 

... Lo scrittore non adopera soltanto i normali conflitti di sentimenti, al contrario, di qualcosa che viene dal di fuori e ci si era dimenticati di tenere in considerazione. E’ allora che un improvviso disturbo, l’intervento di un’altra voce, l’inserimento di un semplice animale nel discorso umano mandano all’aria i drammi di natura psicologica e i protagonisti si ritrovano di colpo disarmati, immersi in una realtà che non consente più il proseguimento della recita. Che è poi un accorgimento da regista se per regista accettiamo uno che voglia tener conto dell’imprevedibile.

(Carlo Bo- dall’introduzione al “Manuale di conversazione” -Bur)

 

Regia, testi Allestimento Scenico: Turi D’Anca

 

 

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Il Palazzo dei Gabbiani

Un vecchio edificio pericolante, il Palazzo dei Gabbiani, affrescato con dipinti del grande Antonino Rosalia, che in gioventù, non ancora famoso, si pagava il modesto alloggio. Molti anni dopo la sua morte, il palazzo è spacciato, dall'amministratore Signor Trombetta, come monumento storico, restaurato con soldi pubblici è pronto per essere visitato dai turisti. E’ il mattino dell’inaugurazione, benché, con lo scopo di intascarsi i finanziamenti, siano stati restaurati e in malo modo solo la facciata e l’atrio. A questo s’aggiunga che gli affittuari del palazzo, non potendo permettersi altra abitazione, vengono gentilmente “invitati” a collaborare ciascuno con un compito diverso, alla trasformazione “culturale” e turistica del posto. Per cui nei ruoli di “operatori turistici” si misurano:

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  • La signora Piera “testa” e saggia del condominio. Una nana che diventa la “Responsabile del palazzo storico” .

  • Il signor Fabio Cutrone ipocondriaco e agorafobico marito della Signora Piera. Nominato il “Portiere dell’Esposizione permanente”.

  • Il Professore Ernesto Marabino Medaglia d’oro alla Cultura (venduta per l’intervento chirurgico alle corde vocali di Plauto), detesta i manuali di conversazione stranieri È “il Dotto” che terrà conferenze nell’atrio.

  • Plauto pappagallino... lui ci ha provato a spiegare che i cocoriti non parlano. Non può mancare l’animale esotico.

  • Alfonsino è un povero cristo agli arresti domiciliari in affidamento alla Sig.ra Piera. Dovrebbe allietare i turisti suonando la fisarmonica all’ingresso... ma gli esce solo musica triste.

  • Martino l’unico bambino del Palazzo, sua madre fa la sarta e suo padre... potrebbe essere chiunque. Sotto la tutela della Sig.ra Piera, va a scuola per diventare un dì... l’interprete per i turisti stranieri.

  • Jack un pesce rosso nell’atrio, vede tutto quello che accade ma... acqua in bocca. In attesa dell’acquario con “pesci tropicali” annunciato dall’Amministratore... resiste.

 

Note di regia.

Tradire i dettami di una situazione comportamentale anche se drammatica, legata ad uno specifico ambiente, scatena un cambiamento di intenzioni che spesso diventano tragicomiche.

Nello scegliere un testo comico, una compagnia di teatro come il TDF, che da anni compie una ricerca che ruota attorno all'Essere Umano, tiene conto delle “dissonanze” impreviste che può subire la recita quotidiana dell’Essere Sociale, vale a dire l’immagine che si vuole dare all'esterno di noi stessi. Lo spunto dello spettacolo è nato da una serie di avvenimenti all'interno delle quali sono apparsi alcuni dei personaggi dello spettacolo. La prima circostanza riguarda il Maresciallo del titolo, arrivato fresco dall'Accademia di Modena stava iniziando il suo incarico in un piccolo comune delle Madonie, ed era predisposto a “portare l’ordine e sradicare ogni forma di criminalità”, allorché le nostre strade s’incrociano. Chiamati dalla popolazione vessata dal Sindaco (furioso perché aveva preso pochi voti alle Regionali), dopo settimane di attesa per l’utilizzo del suolo di un Parco urbano del Comune, con la Compagnia decidemmo di avviare la raccolta delle Cronache sui dettagli e sui sentimenti scatenati da questa “ritorsione” del mancato Deputato nei confronti della collettività che amministrava.

Premesso che in quel paese ci avevo passato metà della mia adolescenza, che avevo l’anno prima diretto una rievocazione della Passione di Cristo con mezza popolazione e fatto un’indagine antropologica con tutti gli over 70... venni convocato in caserma e sottoposto a interrogazione in veste di sospetto “sobillatore” del popolo. Spiegato la versione dei fatti... restò la mia, il Maresciallo aveva studiato perfettamente le tattiche di mascheramento degli agitatori, soprattutto quelle del Sud?!? M’intimò di fermarmi e m’informò che non ci sarebbe stato nessuno spettacolo. Su quest’ultimo, pur non sapendolo, ci azzecco era un’idea di intervento di Teatro Forum e mi diede anche l’idea di “mascheramento”... grazie a Dio, lui aveva studiato. Feci circolare, piuttosto che il normale manifesto, un numero imprecisato di avvisi “artigianali” realizzati dagli stessi abitanti, ormai un tutt’uno con l’idea di realizzare questo “confronto teatrale”. E il giorno prima della fatidica serata, si videro attaccate ovunque... carte del pane, fogli di quadernone di quinta elementare, pezze di sacchi di iuta per il frumento, due cortecce incluse di foglie, l’interno bianco della carta di un maxi-cornetto algida... tutte con un testo unico: sabato 2 settembre FORUM TEATRALE sul tema Cchiu scuru di mezzannotti 'un po' fari (che significa Più buio di mezzanotte non può fare in siciliano sta a significare “peggio di cosi non può andare”). Apriti cielo! Due vigili impegnati a togliere gli strani avvisi... continuamente sostituiti, ormai la popolazione s’era appassionata al gioco. La sera designata arrivò, dopo due giornate in cui la pioggia: aveva fatto rientrare rapidamente la santa Patrona del paese e il suo seguito inzuppato di Sindaci della zona e... il Maresciallo con il “Giummo”; il temporale si era riposato per un paio d’ore in tempo per far eseguire i fatidici quattro pezzi, che in caso di pioggia, garantiscono l’intero cachet al cantante... fuggito ancora più velocemente della Santa. Inutile dire che la partecipazione era cospicua e tra la gente i “bulldozer” del Sindaco...al Parco suburbano si era radunato mezzo paese e subito dopo il dialogo d’inizio ecco spuntare il Maresciallo seguito dal suo fedele appuntato: “Buonasera documenti di tutti gli attori! A lei...” a me “...possediamo copie dei vostri volantini illegali, non appena qui inizierà uno spettacolo mi seguirete in caserma e voi..” al pubblico “... il primo che si muove lo arresto per violazione della quiete pubblica”. Gli dissi che stava prendendo un’enorme granchio ed imprevedibilmente inizio il seguente “dialogo” tra me e il Maresciallo davanti alla moltitudine accorsa:

Maresciallo – Risponda attentamente, lei e i suoi attori state per fare uno spettacolo?

Me - … No stiamo per fare un intervento di teatro forum?

Maresciallo – (consultando dei fogli) La risposta è imprecisa e non connotatile ai sensi della legge, ripeto state per fare uno spettacolo?

Me – (cercando di capire dove volesse arrivare) No, piuttosto la definirei una prova aperta.

Maresciallo – (riconsultando i fogli) Dunque lei sta per attuare una prova all’aperto di uno spettacolo teatrale?

Me – Beh... diciamo di si...

Maresciallo – (restituendo i documenti) Per l’esattezza voi state per fare un teatro in strada, totalmente improvvisato, tant’è che il pubblico non ha sedie, essendo di passaggio e voi non avete alcun testo preparato. Mi conferma?

Me – (cogliendo una strana disponibilità nella sua voce) Se le va bene confermo...

Maresciallo – (solenne) Allora in virtù dell’articolo 33 sulla libertà dell’arte e in riferimento al Capo IX , art.44 inerente agli artisti di strada vi concedo di procedere.

 

Poi avvicinandosi, tra le proteste del vicesindaco e il rigurgito d’acclamazione della folla, mi disse: Si ricordi che il Maresciallo non dorme mai e per quanto riguarda l’amministrazione... le bugie bisogna saperle dire.

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Situazioni comiche

Campanile è un grande maestro nel descrivere dei personaggi, che possono essere anche normali, ma che davanti ad un imprevisto si spogliano di qualsiasi dimensione psicologica preesistente per comportarsi in maniera ridicola ed assurda. “Scegliere, dopo anni, di confessare il proprio amore seduto in un calesse, potrebbe diventare pericoloso se non oltraggiante, se il cavallo soffrisse di una pesante aerofagia.”

Il tranello, la caduta, i malintesi, i doppi sensi che sembrano creati dalla fantasia di uno scrittore o dal talento dei commedianti, appositamente per far ridere, sono accadimenti che la vita reale offre dai tempi d’Adamo ed Eva. Ed quello che è ci è accaduto... lo spettacolo è stato creato durante la fase di restauro dei “Candelai”, storico locale underground, sito nell'omonima via, in una delle zone del centro storico di Palermo a più alta commistione sociale: artigiani, ristoratori, intellettuali, albergatori, spacciatori, prostitute etc. etc. Nei 40 giorni d’allestimento, dentro il locale che in gran parte mantiene intatto l’originaria struttura di “casa chiusa” (una delle più note prima della legge Merlin), essendoci solamente i muratori ai piani superiori, abbiamo visto presentarsi di tutto e inoltre nelle mattine, d’accordo con i gestori, facevamo una sorta di Coffee break con alcuni “sfollati” alloggiati dal Comune in un Hotel ad ore. Non abbiamo cercato i personaggi... sono arrivati loro e il buon Campanile aveva già scritto i loro dialoghi nel “Manuale di Conversazione”.

 

 

Scheda tecnica

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Compagnia TDF
  • 5 attori

  • 1 Direttore delle luci

  • 1 direttore della scena

 

Impianto luci:

  • 12 pc da 1000 W - 2 sagomatori da 1000 W

  • Dimmer: 6 canali

  • Consolle: 24 canali/Attacco Enel: 15 kw

 

 

 

Spazio scenico

Minimo: Ampio 8 metri, profondo 7 metri con un’altezza minima di 5 metri. Spazi preferibili atri all’aperto o al chiuso di palazzi, con possibile utilizzo del primo piano.

 

N.B.: Lo spettacolo può essere visto da ogni possibile prospettiva.

 

Durata: 1h50’

 

 

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